
Porsi tante domande
Tutto inizia dal chiedersi cosa vi motiva a cercare un lavoro in Giappone e quali aspettative porterete con voi in questa avventura.
- Siete già stati in Giappone forse per studio oppure solo per brevi periodi di piacere?
- Cosa apprezzate maggiormente di questo paese e cosa invece vorreste proprio poter cambiare se poteste?
- Come vi immaginate tra cinque anni e cambieranno le vostre famiglie, gli amici, e gli interessi che lasciate a diecimila chilometri ad ovest in Italia?
E ancora:
- Siete fluenti in giapponese?
- Siete disposti a sacrifici dando il meglio per pianificare le tappe della vostra carriera oppure avete in mente una permanenza più limitata?
Opportunità in Giappone
Il Giappone è un paese colpito dalla crisi demografica Shōshika (少子化) e dall’invecchiamento della popolazione, Kōreikashakai (高齢化社会) in maniera più accentuata che in Italia.
Questo significa che
- ci sono crescente difficoltà nel reperire personale da parte di società ed enti e concrete opportunità di inserirsi nel mercato del lavoro.
- Con almeno una discreta conoscenza della lingua, serietà, capacità di fare squadra e meglio se si dispone di alcune competenze utili sul mercato del lavoro, la buona notizia è che il Giappone può rivelare sorprese.
Il Governo, nell’intento di attrarre risorse lavorative qualificate ha modificato alcuni requisiti per l’ottenimento di visti lavorativi, favorendo l’ingresso in quei settori e per quelle competenze che sono maggiormente richieste oggi attraverso il Kōdo jinzai pointo-sei ni yoru shutsunyūkoku kanri-jō no yūgū seido (高度人材ポイント制による出入国管理上の優遇制度) (Trattamento di immigrazione preferenziale basato su punti per professionisti stranieri altamente qualificati).
- Questa è un’altra buona notizia, anche se riguarda solo parzialmente chi ha poca o nessuna esperienza lavorativa ma può essere utile per orientarvi nelle scelte e pianificare il vostro percorso.
Detto questo occorre impegno e le opportunità non sono egualmente distribuite.
- a seconda dell’area geografica le opportunità offerte per lavoratori stranieri, così come il costo e lo standard di vita possono variare di molto e anche questo aspetto va debitamente considerato prima di programmare un trasferimento.
Valorizzare le differenze
Vi sono importanti differenze tra l’approccio al lavoro giapponese e quello italiano. Siamo certi che la combinazione delle differenze lavorative, culturali e dei punti di forza reciproci tra Italia e Giappone sono la quintessenza perfetta che fa la differenza nel business e nel progresso scientifico e sociale per entrambi i popoli.
Ci auguriamo che anche nei vostri percorsi di carriera, lunghi o brevi, lineari o tortuosi porterete avanti uno spirito di doppia patria sentendovi a casa sia in Italia sia in Giappone, perché così facendo farete carriera più in fretta, vivrete meglio e aiuterete due nazioni in cerca di nuove idee e creatività. Arricchitevi di ciò che è più lontano culturalmente da voi e sorridete con benevolenza di certe cose ‘buffe’, ‘bizzarre’ o ‘incomprensibili’ che potreste incontrare nel vostro cammino professionale.
Prima di cercare lavoro in Giappone
- Analizzate le vostre competenze in relazione alle opportunità cui intendete candidarvi;
- Fate emergere con chiarezza i vostri punti di forza e di debolezza su cui potete lavorare;
- Tenete a mente tempi e procedure per l’ottenimento del visto di lavoro;
- Fate una stima anche approssimativa di quanto tempo sarà necessario per stabilizzarmi in Giappone, come e quali costi iniziali dovrete sopportare;
- Create un check list sufficientemente ampia per considerare ogni cosa che vi viene in mente.
Gestire una comunicazione adeguata al contesto
E’ raccomandabile allinearsi a standard di comunicazione “professionali” quali:
- Se il vostro giapponese è carente, è preferibile fare il possibile per migliorarlo perché questo è un fattore decisivo nell’accesso al mercato del lavoro. La lingua può essere compensata da forti capacità tecniche o posizioni molto senior, ma in Giappone dovrete viverci anche quando non lavorate.
- Dotatevi di una mail per le comunicazioni il più professionale possibile, del tipo “nome.cognome@…” o simile.
- un ID Skype (o simili) privo di nomignoli e immagini non idonee a un contesto lavorativo;
- non servono biglietti da visita personali se siete candidati;
- Curate la vostra presenza online in modo che emerga la vostra serietà, lo spirito positivo e risolutivo e la capacità di fare squadra;
- Online, se possibile, create un profilo in giapponese aggiornato e allineato con le altre lingue perché questo aumenta la vostra visibilità;
- Eliminate preventivamente gli errori di scrittura o un linguaggio inappropriato perché questo mette in dubbio la vostra conoscenza della lingua. Nel dubbio fatevi aiutare.
- E’ sempre opportuno padroneggiare il proprio elevator pitch e non lasciare troppe cose al caso perché le opportunità di lavoro possono presentarsi spontaneamente e in modo del tutto inaspettato.
Preparare i documenti
Da considerare i seguenti aspetti come regola generale ma non esaustiva:
- Essere nelle condizioni di poter inviare immediatamente una copia scansionata dei vostri certificati di studio (diploma, certificato di laurea, master, attestati) con traduzione (almeno in Inglese e preferibilmente in Giapponese);
- Aver conseguito certificazioni riconosciute che attestino la conoscenza della lingua Giapponese e di terze lingue (es. Inglese) da poter allegare;
- Ottenere preventivamente referenze scritte Suisen-jō (推薦状) da Docenti che hanno seguito il vostro percorso di studi, anche per chi non è orientato alla ricerca di opportunità in ambito accademico/ scientifico/ medico;
- Ottenere preventivamente referenze scritte e attestati da precedenti datori di lavoro, mettendo in conto che queste persone potrebbero essere effettivamente contattate per una verifica delle referenze;
- Una volta tracciato il vostro bilancio di competenze e focalizzati gli aspetti salienti da porre in evidenza, potrete con più chiarezza e semplicità esplicitarli attraverso una versione Inglese e Giapponese del vostro cv ‘standard’, noto come rirekisho (履歴書) e di quello che dettaglia le esperienze lavorative (se possibile) attraverso il documento Shokumu keireki-sho (職務経歴書).
- E’ normale che chi è alle prime esperienze non abbia molte attività da segnalare sul cv. Il consiglio è quindi di concentrarsi su percorso e tempi di studio, progetti personali realizzati, appartenenza ad associazioni e ogni altro elemento che vi possa valorizzare e far emergere positivamente;
- Curare di volta in volta altri documenti molto sicuramente necessari, quali il motivo che vi spinge a candidarvi per una posizione, in giapponese indicato come Shibō dōki (志望動機) (lettera di motivazione) che richiede maggiore tempo e non può essere troppo generico e una pagina di presentazione personale un po’ accattivante e personale, nota come Jiko PR (自己PR).
Fiere ed eventi dedicate ai giovani talenti
In Giappone l’inserimento lavorativo dei giovani continua ad essere molto strutturato e differisce profondamente da quello Italiano. Fiere ed eventi per l’impiego di neolaureati Shinsotsu saiyō (新卒採用) sono rivolti tuttavia a profili junior locali e non sono il canale principale a meno che non prevedano anche spazi per candidati bilingui o non madrelingua giapponese.
Da valutare invece con più attenzione gli ormai tanti eventi periodici dedicati al recruiting internazionale, alcuni dei quali avvengono direttamente all’estero. Fra questi citiamo a titolo di esempio:
- Career Forum;
- Daijob Career Fair;
- Job Haku;
- Mynavi Global Career EXPO.
Iscrivendovi nei database degli organizzatori di questi eventi vi rendete visibili alle società, mentre voi potete consultare gli elenchi delle società partecipanti ed eventualmente le tipologie di impiego offerte. Naturalmente vi sono molteplici modalità di entrare in contatto con dei potenziali datori di lavoro.
I centri per il lavoro dedicati ai lavoratori stranieri e studenti stranieri
I seguenti sono uffici pubblici a Tokyo, Osaka, Nagoya e Fukuoka che supportano l’impiego di stranieri con un visto di studio.
- Tōkyō gaikokujinkoyō sābisusentā (東京外国人雇用サービスセンター)
(Tokyo Employment Service Center for Foreigners)
https://jsite.mhlw.go.jp/tokyo-foreigner - Ōsaka gaikokujinkoyō sābisusentā (大阪外国人雇用サービスセンター)
(Osaka Employment Service Center for Foreigners)
https://jsite.mhlw.go.jp/osaka-foreigner - Nagoya gaikokujinkoyō sābisusentā (名古屋外国人雇用サービスセンター)
(Nagoya Employment Service Center for Foreigners)
https://jsite.mhlw.go.jp/aichi-foreigner - Fukuoka shinsotsu ōen harōwāku (Fukuoka gakusei shokugyō sentā)
(福岡新卒応援ハローワーク(福岡学生職業センター) (Fukuoka New Graduate Support Hello Work) (Fukuoka Student Occupation Center)
https://jsite.mhlw.go.jp/fukuoka-young
Ricerca passiva
Controllare con costanza le inserzioni di lavoro postate nelle piattaforme di recruiting e nelle apposite sezioni dei social media, per esempio LinkedIN, è sempre consigliabile a patto di essere consapevoli che la ricerca di un impiego non è quasi mai solo un’attività di tipo passivo. Ricordate che le società, e in modo maggiore quelle commerciali, vivono sul mercato e necessitano di risorse che apportino miglioramento e tanta voglia di fare.
Ricerca attiva
A certe condizioni potete anche considerare di approcciare direttamente le società inviando candidature spontanee o altre forme di presentazione personale, purché questo avvenga dopo ragionamenti, conoscenza del target e attraverso una strategia precisa. Le società di recruiting, Jinzai shōkai kaisha (人材紹介会社) che presentano candidati a società con finalità di assunzione anche in Giappone sono un valido intermediario tra domanda e offerta di lavoro e molte grandi società domestiche ed estere fanno affidamento sui loro servizi.
E’ opportuno tuttavia sapere che il candidato verrà presentato nella maggior parte dei casi solo se abbastanza in linea con le ricerche avute in incarico e questo servizio di norma non prevede costi, ma neppure supporto.
Per lavori temporanei esistono anche i servizi offerti dalle Haken kaisha (派遣会社), società di somministrazione. Le differenze principali tra Jinzai shōkai e Haken non sono solo legate alla durata di un impiego ma anche alla natura dell’impiego. Come in Italia sarà la Haken kaisha ad assumervi e inviarvi per loro conto presso una terza azienda. Può essere un ‘investimento’ per farvi conoscere a apprezzare presso un’azienda…
In Giappone c’è anche la categoria di lavori nota come Arubaito (アルバイト), part time. E’ un veicolo piuttosto accessibile di fare i primi passi nel mercato del lavoro, sebbene in modo non stabile e con compensi modesti. Con diversi gradi di limitazione di ore massime lavorabili a seconda dei casi normalmente si tratta di un’opzione concessa anche a persone con visto di studio. In base agli obiettivi e tempistiche che vi proponete esistono altre modalità professionali di approcciare il mercato del lavoro e la domanda di impiego non veicolata attraverso annunci o intermediazione.
Gestualità ed emozioni
- Italiani e Giapponesi differiscono sensibilmente in fatto di gestualità e modo di esprimere le emozioni. Conoscere le differenze e adattarsi alle attese è parte integrante del buon esito di un incontro. Oggi sarà un colloquio con un selezionatore, domani una negoziazione con un cliente o fornitore, dopodomani potreste incontrare un potenziale investitore.
- Togliersi il cappotto prima di entrare in ufficio, sedersi nel posto assegnato, alzarsi con naturalezza all’arrivo dei selezionatori, distribuire equamente la conversazione tra tutti i partecipanti senza escludere nessuno, non interrompere, ma anche non mangiarsi le unghie, non fare tremolii con le gambe, non gesticolare in modo eccessivo.
- La conoscenza e la gestione almeno di aspetti basici della comunicazione paraverbale può contribuire a ottimizzare il giudizio su di voi.